Maria Grazia Buccella (Milano, 15 agosto 1940) è un'attrice, cantante e ballerina italiana, in auge negli anni sessanta e settanta.
Finalista a Miss Universo 1959, la sua carriera cinematografica, relativamente breve, si è sviluppata prevalentemente lungo i binari della commedia all'italiana. Negli anni sessanta da ricordare tra le sue interpretazioni quelle in L'armata Brancaleone di Mario Monicelli e Caccia alla volpe di Vittorio De Sica. Durante la lavorazione del film Il gaucho le tre protagoniste Silvana Pampanini, Annie Gorassini e la Buccella furono letteralmente aggredite da un gruppo di loro focosi ammiratori. La Buccella ha incarnato soprattutto personaggi di una bellezza procace e svampita, a tratti buffa e comunque teneramente sexy: una sorta di Marilyn Monroe a Cinecittà.
Nel tentativo di portare al successo questo tipo psicologico, dopo il Nastro d'argento ricevuto nel 1968 come miglior attrice non protagonista per il film Ti ho sposato per allegria di Luciano Salce, tra il 1969 e il 1971 Pasquale Festa Campanile e ancora Salce le affidarono ruoli da protagonista assoluta in alcuni film prodotti da Mario Cecchi Gori, il cui figlio Vittorio era all'epoca fidanzato con l'attrice, come Dove vai tutta nuda?, Basta guardarla e Il provinciale. Tra questi, Basta guardarla è forse il film più riuscito: uno sguardo al contempo ironico e affettuoso su un mondo che Salce conosceva bene, ovvero l'avanspettacolo. La Buccella interpreta nella pellicola la soubrette Enrichetta-Erika, che si può ritenere la summa del suo personaggio-stereotipo, affiancata da eccellenti attori dell'epoca che si prestano a farle da spalla, tra cui Carlo Giuffré, Franca Valeri, Mariangela Melato e il regista stesso nella parte di Farfarello; all'uscita, la pellicola suscitò opinioni più positive Oltralpe che presso la critica italiana. In questo stesso periodo posa nuda per l'edizione italiana di Playboy.