Joan Greenwood (Londra, 4 marzo 1921 – Londra, 28 febbraio 1987) è stata un'attrice britannica.
Figlia del pittore e ritrattista Sydney Earnshaw Greenwood, studiò recitazione alla Royal Academy of Dramatic Art e debuttò nel West End nel 1938. Messasi subito in luce per la sua gradevole e minuta figura e per la voce piacevolmente roca, ebbe il suo primo ruolo di rilievo sugli schermi britannici nel film Sesso gentile (1943) di Leslie Howard e, negli anni successivi, interpretò ruoli sexy e provocanti nelle produzioni di maggior successo realizzate dalla Ealing tra gli anni quaranta e gli anni cinquanta. Le sue doti furono messe in particolare evidenza nella commedia Sangue blu (1949) di Robert Hamer in cui la Greenwood interpretò il ruolo dell'intrigante Sibella, accanto a Dennis Price e Alec Guinness.
Capace di esprimere una forte carica di sensualità pur mantenendo un aplomb e una correttezza inconfondibilmente inglesi, l'attrice apparve in altre commedie di successo come Whisky a volontà (1949) e Lo scandalo del vestito bianco (1951), entrambe dirette da Alexander Mackendrick. Recitò anche in drammi in costume come I contrabbandieri (1947) di Bernard Knowles, Sarabanda tragica (1948) di Basil Dearden, nel noir Prigioniero della paura (1947) di Roy Ward Baker, quindi interpretò il ruolo di Lady Caroline Lamb in Lord Byron (1949) di David MacDonald e quello di Gwendolen Fairfax nella commedia L'importanza di chiamarsi Ernesto (1952) di Anthony Asquith, al fianco di Michael Redgrave.